Narda Fattori


SENZA GESTI SCONNESSI


“Tutto questo senza parlare, senza gesti sconnessi
delle membra, senza emettere suoni, senza affollamenti,
senza promesse da appendere tra il fogliame
senza misure.”
La poesia può essere anche così, senza gesti sconnessi, dolcemente melanconica, segnata da un dolore che resta sempre , quasi sempre sottotraccia, armonica, senza attese ma non aggrappata alla memoria perché la memoria conduce a presenze che non hanno mai decretato l’assenza. L’assenza si verifica quando qualcuno non risponde più al nostro cuore, quando , senza avvederci, ha lasciato un vuoto subito colmato. Noi siamo di incontri lungo un percorso mai rettifilo e quindi cambiamo direzione, sostiamo, riprendiamo lungo la stessa via, ma qualcosa è mutato, poco o tanto e, se è vero che siamo natura, la cultura, che è la dimensione spazio-temporale che ci è stata data da vivere ci rende duttili, forte e fragili, integri e frammentati. A volte saldi, saldissimi.
Il pensiero poetico non procede per relazioni logiche ma analogiche; là dove una parola chiama altra risponde , a volte per assonanza, a volte per relazione metaforica, altre per una delle tante figure retoriche  di morfologia e di sintassi. Quando il poeta scrive non è consapevole dell’attività mentale e sentimentale che si compie dentro di lui ( e quando il lettore se ne avvede significa che la poesia è cerebrale,  che una porte, lessico o immagine o forma,…, ha prevaricato sugli altri aspetti); la sua azione di setaccio espressivo procede per visioni e associazioni; la grande varietà espressiva della poesia lo testimonia.
Valdo Immovilli è poeta di increspature, di voli radenti, di sguardo che si ferma all’orizzonte e umilmente dice che non conosce l’oltre:
“C’è qualcosa di così grande in fondo al cuore.
Ecco, il germano reale si sta alzando in volo,
guarda, guarda, guarda… come ci porta via.”
C’è molta tenerezza nel denunciare la grandezza e l’umiltà dell’uomo; direi che è proprio attraverso ossimori che Valdo ci colpisce e giunge alla condivisione con il lettore
Niente resta incistato nei suoi versi che si aprono come la corolla di un fiore :
“Ma quando, consapevolmente, mi allontano
non è per andare via,
ma per restare più vicino.”
Questi brevi versi danno ragione di quanto ho sopra affermato relativamente all’assenza e all’uso dell’ossimoro; siamo noi ,creature imperfette e colme di contraddizioni, che solo attraverso di essi possiamo dirci in un accento di verità, quando anche questa ha un sapore amaro: coglietene la tenerezza, appunto, la tenerezza che sa annientare la disperazione:
Un vestito nuovo, le scarpe, l’asciugacapelli l’anellino,
la camicia da notte ; tutto pronto, tutto prenotato.
Senza dita tra i capelli, senza mani, senza palmi,
senza pelle, senza labbra....., senza labbra.”

Non è una persona speciale Immovilli: ama, sente, soffre, ha fame, ha sonno, non diversamente da ciascuno di noi; eppure tanta umanità non lo ferisce, né lo induce a ferire , anzi si avvicina quasi a tenderci la mano , ad affratellarci.
La profondità e la mitezza del suo sentire lo accompagna anche nella descrizione degli eventi naturali, degli animali; gli fa tenere sempre aperta una porta … per accogliere chi lo volesse avvicinare con la disponibilità del cuore.

Narda Fattori.