da "Parigi e le altre" 1991






Personaggi ed interpreti

La donna amata
Margherita
I tre orfanelli
Orfeo
Il principe
Un certo numero di animaletti
Un vaso traboccante di lacrime
Altre lacrime
L’amante segreta di Orfeo
Un altro Orfeo
La notte
I giullari
Altre scomparse







* * *

Tutto questo senza parlare, senza gesti sconnessi
delle membra, senza emettere suoni, senza affollamenti,
senza promesse da appendere tra il fogliame
senza misure.

Noi non andremo al cinema in autunno (il dolce autunno),
bucheremo una gomma un giorno e resteremo impantanati
laggiù, a maledire l’ora e i santi.
Vedi quante formiche ci sono?
Facciamo tutte le prove, con calma:

Un vestito nuovo, le scarpe, l’asciugacapelli l’anellino,
la camicia da notte ; tutto pronto, tutto prenotato.
Senza dita tra i capelli, senza mani, senza palmi,
senza pelle, senza labbra....., senza labbra.






* * *

Da tre giorni ormai vivo ad umore costante.
Vista in tram di sfuggita,
non so cos’altro avrei potuto fare.
Non mi piace il mare
e il suo ondeggiare.
Poi di nuovo sul tuo
cavallo, e il posto
dove ci fermammo un giorno.
Già ti penso morbosamente e non so
cosa mettermi.






* * *

Che luna folle in cielo
questa notte
voglio scrivere la prossima poesia.






* * *

Salgo verso sera sulle colline con la
mia moto e già arrivato spengo anche
il motore se spaventa grilli e cavallette
in mezzo all’erba.
Lassù si vedo: anche i corvi
che girano in agguato sul grano, ma non è
maturo e ancora le sue foglie hanno tempo
per accarezzarsi.
Il verde dei pini è il più strano,
e i fagiani s’affogano dentro la macchia
dove le tortore s’innamorano piano.






* * *

Ed eccola lei di nuovo che mi parla di Parigi passando
per la Spagna deliziosa col suo accento caldo meridionale.
Come se il passato e la realtà coincidessero per un istante.

Per te osservo quieto in questo maggio inoltrato alcuni
misteri che emergono dalla vita.
Il dolce miele naviga gli occhi, vedo alberi estivi in penombra
e mescolate lacrime mi prendono il cuore, vorrebbero cullarlo.

Ho dormito così poco questa notte attendendo
che l'aria ferma notturna rinfrescasse.
Verrai? Oggi verrai e mi dirai tra le belle
labbra socchiuse chi siamo noi: che noi siamo
la rigogliosa foglia che sempre rinasce.






* * *

Nevica suI tergicristallo.
(la neve è come la volevamo noi
come l’abbiamo sempre sognata)

Fumo allora questa sigaretta
tranquillamente.
Tranquillamente, rivedo il passaggio dei pini.

Aspetto, riapro la porta e la parentesi.